Thursday, July 27, 2006

Light and soft clothes the art of Piero Tosi


Many showmen use images words or the body, to express.
But there is someone use all together, bodies, images, cultures.
And for cultures I don't mean the written one but the real one done of cloth.
Words deep and simples, rough and refined at the same time.
And if these words are whispered by and artist as Piero Tosi, the dress aren't more one arid collection of clothes, but film after film, play after play, the dress as the hairdo, show the thin mind of Piero Tosi.
Look into films done by Piero Tosi, and reading his biography, we understand as the world cinematography shines of Tosi's works.Bellissima by Luchino Visconti made on 1951, Storia di una Capinera made on 1994, between these two film a life of masterpieces.
Luchino Visconti is the director how has used more Piero Tosi as Costume Designer.
Is difficult to say if Visconti has influenced Tosi or the reverse it is happened.
It must see films made by Tosi and directed from other directors in order to understand as Tosi succeeds to donate to the director its art, being maintained his coherence over all films

Chiari e morbidi tessuti l'arte di Piero Tosi

Molti grandi dello spettacolo si esprimono con le immagini, con le parole, con il corpo. C’è invece chi prende una via traversa e si esprime con tutte queste cose insieme utilizzando, corpi, immagini, cultura.

E per cultura intendo quella sottile cultura non scritta ma fatta realmente, con la stoffa con le vesti. Parole profonde e semplici, schiette e raffinate allo stesso tempo.

E se queste parole sono sussurrate da un artista come Piero Tosi, ecco che i costumi non sono più un arida teoria di stoffe, ma film dopo film, spettacolo teatrale dopo spettacolo, i vestiti e le acconciature dischiudono il sottile animo di Piero Tosi.

Cinquanta anni di cinema

Guardando i film che ha realizzato Piero Tosi e leggendo la biografia ci si rende subito conto che la cinematografia italiana e mondiale deve molto del suo splendore a Tosi. Bellissima di Luchino Visconti è del 1951 mentre Storia di una Capinera del 1994, tra questi due film un a vita fatta di capolavori.

Luchino Visconti è il regista che più ha utilizzato Piero Tosi come costumista, ed è difficile dire a posteriori se Luchino Visconti abbia influito con la sua personalità perfezionista su Tosi, o Tosi abbia stimolato e permesso a Visconti di esprimersi attraverso le ricerche di Tosi. Bisogna vedere i film realizzati da Tosi e diretti da altri registi per capire come Tosi riesce a donare al regista la sua arte mantenendo una coerenza stilistica e una finalità d’intenti che prevalicano la singola pellicola.

Il realismo è una costante nei costumi di Tosi, una rivoluzione che si può paragonare a quella avvenuta nei primi anni del 1800, quando J.R. Planché entusiasta ed amante dell’antichità, oltre che drammaturgo infaticabile, ottenne da J.P.Kemble l’incarico di disegnare i costumi per
una nuova messa in scena del King John di Shakespeare. Con la collaborazione di numerosi entusiasti studiosi e confortato da una ricerca accurata condotta su manoscritti miniati, Planché allestì quella che senza dubbio fu la prima
messinscena completamente «storica» del dramma di Shakespeare, perché egli prestò attenzione non soltanto al costume del protagonista , ma anche a quello delle comparse meno importanti.

Il lavoro di Tosi parte sempre da uno studio delle fonti iconografiche del tempo, da una profonda conoscenza della storia dell’arte, e da una realizzazione scrupolosa sia nei materiali sia nella fattura. Non ci devono ingannare le stupende scenografie e costumi degli anni trenta e quaranta americani che spettacolarizzano le vesti e le scene, ne’ l’espressionismo tedesco prebellico trasferito sulla pellicola. Tosi non le prende a suo modello anzi le rifugge.

Tosi prende a piene mani dai più grandi pittori, ricreando come avrebbe interpretato un pittore−sarto del tempo la realtà.

Anche il più umile contadino vestito da Tosi, è vestito in maniera appropriata, il vestito sarà umile ma sarà il vestito giusto, il vestito che è scaturito da una ricerca iconografica dell’epoca.
I film ambientati nei ceti nobili hanno permesso a Tosi di esprimersi anche con ricchezza di costumi, film come ad esempio il Gattopardo e Senso.
Sono invece le pellicole legate ad un ceto più umile come la Viaccia che permettono di mettere in risalto la maestria di Tosi nel creare quella emozione così intima di perfetta naturalezza e realismo delle persone più comuni.
Come sarà realizzato questo documentario?
Il filo conduttore di questo documentario sarà dato dal rapporto che si è instautato fra Piero Tosi e gli allievi della Scuola Nazionale di Cinema.
Seguiremo con la cinepresa le lezioni di Tosi, ed attraverso gli spunti forniti queste lezioni riproporremo le sequenze dei film a cui ha partecipato, interverranno i collaboratori e le persone che hanno lavorato con lui, in modo da dare un quadro d’insieme a tutto tondo. Non ci sarà un connemto parlato, ne delle interviste in senso stretto. Ma piano piano entreremo addentro alla materia sia con l’aiuto di foto e disegni, sia con l’aiuto di grafiche d’animazione che daranno le notizie essenziali. Grafiche che ci verrano in aiuto specialmente nel descrivere Piero Tosi come costumista teatrale.

Piero Tosi Work's

Filmography

1951
• Bellissima (Luchino Visconti) 1952
• Camicie Rosse (Goffredo Alessandrini)
• Siamo Donne episodio Anna (Luchino Visconti)

1953
• Musoduro (Giuseppe Bennati)

1954
• Senso (Luchino Visconti)
• L’Arte di arrangiarsi (Luigi Zampa)

1955
• Il padrone sono me (Franco Brusati)

1956
• Suor Letizia (M. Camerini)

1957
• Le notti bianche (Luchino Visconti)
• Marisa la civetta (Mauro Bolognini)
• Vacanze ad Ischia (Mario Camerini)


1958
• Giovani Mariti (Mauro Bolognini)

1959
• Policarpo, ufficiale di scrittura (Mario Soldati)
• Arrangiatevi! (Mauro Bolognini)

1960
• Il Bell’Antonio (Mauro Bolognini)
• Rocco e i suoi fratelli (Luchino Visconti)
• La Contessa Azzurra (Claudio Gora)

1961
• La Viaccia (Mauro Bolognini)
• A Cavallo della tigre − Jail Breack

1962
• Senilità (Mauro Bolognini)

1963
• Il Gattopardo (Luchino Visconti)
• I compagni (mario Monicelli)
• Ieri oggi domani (Vittorio De Sica)
• ep. Adelina
• ep. Anna
• ep. Mara
• La visita (Antonio Pietrangeli)

1964
• La donna scimmia (Marco Ferreri)
• Matrimonio all’italiana (Vittorio De Sica)
• La donna é una cosa meravigliosa
• ep. Una donna dolce dolce (Mauro Bolognini)

1965
• I tre volti
• ep. Il provino (Michelangelo Antonioni)
• ep. Gli amanti celebri (Mauro Bolognini)
• ep. Latin Lover (Franco Indovina)

1966
• Caccia alla volpe (Vittorio de Sica)
• Le streghe
• ep. La stregha bruciata viva (Luchino Visconti)
• ep. Senso Civico (Mauro Bolognini)
• ep. La terra vista dalla luna (Pier Paolo Pasolini)
• ep. La siciliana (Franco Rossi)
• ep. Una sera come le altre (Vittorio De Sica)

1967
• Machless (alberto Lattuada)
• Lo straniero (Luchino Visconti)
• Arabella (Mauro Bolognini)
• Questi Fantasmi (Renato Castellani)

1968
• Capriccio all’italiana
• ep. La bambinaia (Mario Monicelli)
• Viaggio di lavoro ( (Pino Zac., Franco Rosi)
• Tre passi nel delirio
• ep. Toby Dammit (Federico Fellini)

1969
• Fellini Satyricon (Federico Fellini) Trucco e acconciature
• La caduta degli dei dei (Luchino Visconti)
• Medea (Pier Paolo Pasolini)

1970
• Ciao, Gulliver (Carlo Tuzii)

1971
• Babù (Mauro Bolognini)
• Morte a Venezia (Luchino Visconti)

1973
• Ludwig (Luchino Visconti)
• Vogliamo i colonelli (Mario Monicelli)

1974
• Il portiere di notte (Liliana Cavani)
• Fatti di gente per bene (Mauro Bolgnini)
• Gruppo di famiglia con interno (Luchino Visconti)

1975
• Libera, amore mio! (Mauro Bolognini)
• Per le antiche scale (Mauro Bolognini)

1976
• L’innocente (Luchino Visconti)

1977
• Al di là del bene e del male (Liliana Cavani)

1978
• Il vizietto (Eduard Molinaro) Costumi per U. Tognazzi e M. Serrault

1979
• Il malato immaginario (Tonino Cervi)

1981
• La storia vera della signora delle camelie (Mauro Bolognini)
• La pelle (Liliana Cavani)

1982
• Oltre la porta (Liliana Cavani)

1983
• La traviata (Franco Zeffirelli)
• E la nave va (Federico Fellini) trucco e acconciature

1986
• Matrimonio con vizietto (Georges Lautner) costumi U.Tognazzi e M. Serrault
• Otello (Franco Zeffirelli)

1990
• Amleto (Franco Zeffirelli)

1994
• Storia di una capinera (Franco Zeffirelli)

Theatre


1947
• Il candeliere (Franco Enriquez)

1951
• Lulù (Franco Zeffirelli)

1952
• Aucassin et Nicolette (Vito Pandolfi)
• La Locandiera (Luchino Visconti)

1954
• I Saltimbanchi (Franco Zeffirelli)

1955
• La Sonnambula (Luchino Visconti)
• Zio Vanna (Luchino Visconti)

1958
• La gatta sul tetto che scotta (Raymound Rouleau)
• Macbeth (Luchino Visconti)

1959
• Beatrice di Tenda (Franco Enriquez)
• Scuola di guida (Franco Zeffirelli)

1960
• Euridice (Franco Zeffirelli)

1961
• Domasse qu’elle soit une p... (Luchino Visconti)

1963
• La traviata (Luchino Visconti)
• Il tredicesimo albero (Luchino Visconti)

1967
• Il pirata (Mauro Bolognini)

1973
• Manon Lescault (Luchino Visconti)

1977
• L’idiota (Aldo Trionfo)

1981
• La Locandiera (Giorgio De Lullo)

1984
• La traviata (Mauro Bolognini)

1985
• La vedova allegra (Mauro Bolognini)

1989
• L’inserzione (Giorgio Ferrara)

1990
• Tosca (Mauro Bolognini)
• 1991
• Don Carlo (Mauro Bolognini)

1992
• Nina (Bertrand Murat)
• La bohème (Franco Zeffirelli)

Television

1964
• Il giornalino di Gianburrasca (Lina Wertmuller)

1972
• Le sorelle Materassi (Mario Ferrero)

1988
• Gli indifferenti (Mauro Bolognini)
• Disperatamente Giulia (Enrico Maria Salerno)

1990
• Donna d’onore (Stuart Margolin)


Commercials


• Pelliccerie Annabella (Franco Zeffirelli)
• Campari (Federico Fellini)
• Alleluia della Yomo (Mauro Bolognini)
• La sorbetteria Ranieri (Ridley Scott)

Not ended works

• Troilo e Cressida per Luchino visconti
• A la recerce du temps perdu per Luchino Visconti
• Così è (se vi pare) per Franco Zeffirelli
• Ginger e Fred per Federico Fellini
• Vestivamo alla Marinara per Mauro Bolognini

Academy Awards, USA



1983 Nominated Oscar Best Costume Design
for: Traviata, La (1982)
1980 Nominated Oscar Best Costume Design
for: Cage aux folles, La (1978)
Shared with: Ambra Danon
1974 Nominated Oscar Best Costume Design
for: Ludwig (1972)
1972 Nominated Oscar Best Costume Design
for: Morte a Venezia (1971)
1964 Nominated Oscar Best Costume Design, Color
for: Gattopardo, Il (1963)

BAFTA Awards

1984 Won BAFTA Film Award Best Costume Design
for: Traviata, La (1982)
1972 Won BAFTA Film Award Best Costume Design
for: Morte a Venezia (1971)

Costume Designers Guild Awards


2003 - President's Award

David di Donatello Awards


1994 Won David Best Costume Design (Migliore Costumista)
for: Storia di una capinera (1993)
1981 Won David Best Costume Design (Migliore Costumista)
for: Dame aux camélias, La (1980)

Italian National Syndicate of Film Journalists

Year Result Award Category/Recipient(s)
1995 Won Silver Ribbon Best Costume Design (Migliori Costumi) for: Storia di una capinera (1993)
1983 Won Silver Ribbon Best Costume Design (Migliori Costumi) for: Traviata, La (1982)
1974 Won Silver Ribbon Best Costume Design (Migliori Costumi) for: Malizia (1973)
1972 Won Silver Ribbon Best Costume Design (Migliori Costumi) for: Morte a Venezia (1971)
1964 Won Silver Ribbon Best Costume Design (Migliori Costumi) for: Gattopardo, Il (1963)
1963 Won Silver Ribbon Best Costume Design (Migliori Costumi) for: Senilità (1962)
1962 Won Silver Ribbon Best Costume Design (Migliori Costumi) for: Viaccia, La (1961)
1960 Won Silver Ribbon Best Costume Design (Migliori Costumi) for: Policarpo, ufficiale di scrittura (1959)

Occhiomondo


E' una serie di 12 documentari da 26 minuti realizzati in tutto il mondo su una associazione chiamata SERVAS.
SERVAS è un'associazione pacifista che attraverso lo scambio di ospitalità e la conoscenza dei rispettivi modi di vita, vuole diffondere la cultura della pace
Saremo ospitati nelle case dei soci di tutto il mondo, descrivendo delle storie di ordinaria quotidianità.
Questo ci permetterà di vedere il modo di lavorare, di fare festa, di vivere momenti felici e momenti tristi. Entreremo in case benestanti, come in case operaie, contadine.

Viaggeremo dalla Cina al paesino dell'Appennino italiano.
Ogni singola puntata descriverà un piccolo spicchio di mondo, la periferia di una grande città francese, il villaggio della pianura americana, una anziana signora che abita in montagna nelle Cinque Terre, il giovane che si è appena trasferito a Marsiglia, la coppia di sposini della periferia di Pechino, la famiglia mormone della provincia americana, l'allevatore di una piccola comunità in Nuova Zelanda.

La troupe che girerà queste immagini sarà composta da due persone, in modo da essere ospitati senza difficoltà nelle case. Le immagini che cercherà di realizzare saranno immagini volte a descrivere con il linguaggio della vita quotidiana gli usi e i costumi dentro le famiglie. Racconteremo i piccoli gesti che creano quel flusso che è la vita, piccoli gesti come fare colazione, già solo questo aspetto può essere preso per descrivere la famiglia.

Sveglia alle sette dove la madre prepara la colazione con latte pane e marmellata per tutti, il padre che va al lavoro e la madre che porta i figli a scuola, ma questa non è che un'idea astratta della famiglia, la realtà è molto diversa e non ho mai incontrato per il mondo questo stereotipo, a

Pechino per esempio la maggior parte delle persone preferisce fare colazione in velocità per la strada comprando ad una bancarella quello che noi definiremmo un vero e proprio pasto con minestra, uova, una zuppa di riso stracotto. In Romania spesso si inizia la giornata con un caffè e scappando a fare la fila al negozio per il pane, prima del lavoro.

Non esiste banalità nei gesti quotidiani, la vita va' al di là di ogni possibile immaginazione, il confrontare i piccoli gesti e le piccole azioni di tutti i giorni in differenti realtà ci permetterà di rivelarne in tutta la loro schietta crudezza l'intimo significato.

Quindi non descriveremo tronfi personaggi di copertina, ma seguiremo sul bus l'operaio edile che va a lavorare la mattina per costruire i grattaceli a Shanghai, oppure l'affaccendarsi del professore universitario di Mosca, o il lavoro casalingo del consulente informatico francese, tutti visti dal di dentro, senza aggiungere commenti, senza cercare di descrivere con parole quello che è già evidente, ma con cruda dolcezza descriveremo piccole storie di "banale" quotidianità.